Era innocente: Michael Jackson il calvario di un uomo dalla pelle nera

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CR!$T!N@
view post Posted on 4/1/2011, 14:48




Questo articolo non è certo per scuotere la “polvere sull’anima” di tanti che per anni hanno ignorato la verità, soprattutto di quelli che, anche in queste ore, di fronte alla confessione di Jordan Chandler, che ha confermato di aver mentito per le pressioni paterne, quando aveva 13 anni, hanno ignorato o fatto finta di ignorare la verità, quella verità negata che ha condannato Jackson nelle coscienze.
Il fatto grave è proprio questo : ignorare la verità e negare la dignità ad un uomo nero che era innocente. Michael Jackson.
Per capire come ci sia stata “polvere sull’anima” dei grandi media, durante e dopo la vicenda che vide Michael Jackson accusato di molestie sessuali nei confronti di un 13enne, occore rileggere la storia.
Rileggerla con gli atti processuali alla mano e verificare le circostanze, che pure c’erano tutte, che evidenziano com’era intuibile già da allora che si trattava di una bieca calunnia.
Capiremo come già all’epoca dei fatti era intuibile che il tutto fosse frutto di una macchinazione, di una menzogna.
Le accuse che furono rivolte a Jackson provocarono l’indagine di ben due Grand-Jury : Michael Jackson denunciò alcuni dei suoi accusatori di “estorsione”. Lo fece subito, non attese.
Ma la pressione dei media , dei “benpensanti”, di quelli che, senza esaminare i fatti, giudicano in base al “sentito dire”, fu tanta che passò inosservato l’uomo di colore che era amato da milioni di fans, ma che esaltava l’uomo bianco in cerca dei soldi dell’uomo nero , predatore della coscienza globale di un mondo che non ammette altra verità che quella di comodo sussurrata dai giornali.
Rileggiamo le cose come andarono alla luce dei documenti processuali : solo e soltanto basandosi su questi documenti ufficiali è già possibile delineare quella che fu la grande calunnia contro Michael Jackson.
Siamo nel maggio 1992 e il pulmino di Jackson ha un guasto a Wilshire Boulevard a Los Angeles : è bloccato in mezzo al traffico, ma viene riconosciuto da una donna.
La donna è la moglie di Mel Green, un comune impiegato di una ditta che noleggia auto la Rent-a-Wreck : immediatamente chiama il marito che si prodiga a soccorrere Michael Jackson.
Mel Green avvisa il proprietario della ditta di autonoleggio che sta per arrivare con un ospite illustre : Dave Schwartz, il proprietario della Rent-a-Wreck a sua volta chiama la moglie e la invita a raggiungerlo subito portando con se la loro figlia di sei anni, e il figlio che June, la moglie, ha avuto
nel suo primo matrimonio, un ragazzotto di 13 anni che risponde al nome di Jordan Chandler.
La donna, June Chandler Schwartz , raggiunto il marito mostra a Jackson il disegno che Jordan aveva fatto dopo l’incidente occorso alla popstar nel corso della registrazione dello spot per la Pepsi-Cola, e fa di tutto per lasciare il loro recapito telefonico a Jackson.
Mel Green, durante il processo, non ha mai fatto mistero della sua convinzione basandosi sui fatti : sembrava che June Chandler “spingesse” il figlio Jordan verso Jackson.
Si evince che Jackson si sentiva in debito con i suoi soccorritori e così tempo dopo chiama il ragazzo e invita lei e la sorellastra nel suo ranch di Neverland.
Inizia una frequentazione di June Chandler e figli con Michael Jackson, al punto che anche il padre biologico di Jordan, Evan Chandler frequenta casa Jackson.
Evan Chandler, padre biologico di Jordan, è un modesto dentista, uno che ha sempre odiato quella professione perchè da adoloscente voleva fare lo scrittore.
Evan è colui che cambia il suo cognome da Charmatz (il suo originale) a Chandler : la motivazione? Gli sembrava un cognome troppo “ebreo”.
Evan Chandler riesce anche a farsi ritirare la licenza per l’esercizio della professione, ritiro poi commutato in 90 giorni di sospensione, perchè pratica un intervento su ben 16 denti a un pazienete in una sola seduta al Crenshaw Family Dental Center. Fu messo in libertà vigilata per due anni e mezzo.
Trasferitosi a New York, torna a Los Angeles, con la moglie June, circa due anni dopo per riprendere la professione di dentista.
Un altro episodio che sottolinea la personalità di Evan Chandler è quello in cui fu denunciato da una ragazza sulla quale aveva operato un lavoro sui denti. La ragazza subì dei danni e denunciò Evan Chindler che si difese dicendo che la ragazza aveva firmato un documento in cui accettava i rischi dell’operazione.
Alla richiesta dell’avvocato della ragazza , l’avv. Edwin Zinman, di produrre l’originale di questo documento, Evan Chindler disse che gli erano stati rubati nella sua auto, e produsse solo dei duplicati.
Inutile dire che Evan fu costretto a pattuire fuori del tribunale una somma imprecisata per evitare una nuova radiazione dall’albo e il ritiro della licenza.
Tramite l’ex moglie June, riesce dunque a introdursi in casa Jackson : Evan non ha avuto mai un grande amore per il figlio Jordan, anzi.
L’avvocato di June Chandler, Michael Freeman , testimonierà che Evan aveva promesso pe rlungo tempo un computer a Jordan ma non l’aveva mai regalato.
E’ solo dopo che riesce a dintrodursi nella vita di Jackson che Evan riprende un contatto “paterno” con Jordan : vuole convincere, come testimonieranno alcuni, Jackson anche a costruire una villa vicino alla sua per permettere la frequentazione del figlio Jordan.
E si vanta con amici e clienti di questa sua amicizia “importante”.
Invita Jackson, nel maggio del 1993 , a trascorrere lui e il ragazzo un periodo a casa sua, insiste.
Ma di li a poco l’ex-moglie con il figlio Jordan vanno a Monaco al World Music Awards con Michael.
A quel punto Evan diventa geloso in modo preoccupante : è lo stesso avvocato Freeman a testimoniare che Evan diventa geloso e si sente come escluso.
Ottiene , dopo varie insistenze , che Jackson trascorra a casa sua con il figlio Jordan 5 giorni.
E qui che si innestano varie testimonianze che andavano esaminate diversamente. E qui che inzia il calvario di Jackson.
Dopo aver ottenuto che Michale Jackson trascorresse a casa sua 5 giorni , Evan Chandler iniziò a cambiare, ad essere taciturno.
E siamo nel luglio 1993 quando parla con il suo amico Dave Schwartz che a sua insaputa registra la telefonata.
Nel corso della stessa Evan Chandler , pur non citando mai la parola “soldi”, fa tuttavia intendere che qualcosa , nel rapporto con Michael Jackson l’ha innervosito.
Nella registrazione si sente Evan Chandler affermare : “…Eravamo amici. Mi piaceva e lo rispettavo. Non c’era nessuna ragione che smettesse di chiamarmi. Un giorno era seduto in una stanza e ho parlato a Michael e gli ho detto esattamente ciò che voglio ricavare da tutta questa relazione. Quello che io voglio. ”
E ancora insiste con l’amico Schwartz , che nel frattempo registra la conversazione, di avere “le prove per fare e dire”.
La conversazione prosegue e nella registrazione il passo successivo che si ascolta è ancora più importante, diremmo quasi decisiva per capire come Evan Chandlr stava costruendo il suo ricatto nei confronti di Jackson.
Nella registrazione di Schwartz si ascolta : ” …E’ già tutto deciso ci sono altre persone coinvolte in attesa della mia chiamata, che sono in posizioni molto particolari. Io li ho pagati per farlo. Tutto va secondo un certo piano che non è solo mio. Una volta fatta quella telefonata questi distruggerà tutti con il più cattivo, crudele e indiretto modo in cui è capace. Gli ho dato carta bianca…”
La persona che avrebbe dovuto distruggere Michale Jackson nel “modo più cattivo e indiretto” era il il suo avvocato Barry K. Rothman.
Chi erano le “misteriose” persone che collaborano e condividono il piano di Evan Chandler? Dunque c’era un piano, e sarebbero bastate queste affermazioni registrate durante la telefonata a convincere qualsiasi giudice e giornalista che Evan Chandler aveva messo su un disegno criminoso per calunniare e ricattare Michael Jackson.
La conversazione prosegue e rimarca ancora di più il tono ma soprattutto che Evan ha ordito un piano di false accuse : ” …E e se lo farò sarò io il vincitore. Non c’è modo che io perda. Ho controllato tutto. Avrò tutto ciò che voglio, e loro saranno distrutti per sempre. June perderà (si riferiva alla custodia del bambino)…e la carriera di Michael sarà finita. ”
A quel punto l’amico Schwartz chiede se ha pensato a Giordy e a cosa potrebbe accadergli e soprattutto l’impatto che la questione avrebbe su di lui.
La risposta di Evan Chandler che si ascolta nella conversazione è a dir poco scandalosa e ben disegna la psicologia del personaggio : “…La cosa è irrilevante per me, questa cosa sarà più grande di tutti noi messi insieme. Tutto si abbatterà su tutti e distruggerà tutti. Sarà un massacro se non avrò ciò che voglio…“.
Le intenzioni di Evan Chandler sono ormai chiare e sarebbe bastato ascoltare queste parole e far testimoniare l’amico Schwartz per ottenere l’attenzione dei giudici sul disegno criminoso che Evan Chandler stava portando avanti.
L’altro aspetto, non meno importante della vicenda, diremmo quasi un “passo falso” di Evan Chandler è quello che di fronte a un ipotesi di molestie sessuali sul figlio , quindi su un minore, invece di rivolgersi alla polizia, come tutti coloro che si trovano di fronte a queste situazioni, si rivolge direttamente a un avvocato.
L’avvocato in questione è Barry Rothman e basta sfogliare il suo curriculum vitae per capire che razza di avvocato sia.
Ma tralasciamo la vergognosa carriera dell’avvocato di Evan Chandler per incontrare un altro personaggio che si innesta nella storia, e che , osserviamo noi è un tassello fondamentale dell’intera storia.
L’investigatore privato Antony Pellicano, di origine siciliane, molto professionale e soprattutto irreprensibile.
Dave Schwartz fa ascoltare a Pellicano la registrazione delle telefonata con Chandler : l’investigatore l’ascolta più volta e al termine si dice sicuro di essere di fronte a un caso di estorsione.
Ma Pellicano e la sua testimonianza sono ancora più importanti quando lo stesso decide di interrogare Giordy Chandler rivolgendogli domande esplicite e dirette : ” …Sei mai stato toccato da Michael? L’hai mai visto nudo a letto?…“.
Le risposte di Giordy Chandler sono nette e precise ma soprattutto univoche : ” NO “.
Ma il piano di Evan Chandler scatta inesorabile : ottine per qualche giorno che Giordan sia con lui : tralasciamo i particolari dell’iter che portarono a questo per dedicarci a cosa successe in quei giorni.
Giordy Chandler si trovò per qualche giorno a casa del padre Evan, isolato dalla madre, dagli amici , in una situazione di isolamento completo.
E qui che maturò la seconda parte del piano criminoso di Evan Chandler .
L’avvocato Rhotman guidava passo passo Evan Chandler fino all’incontro con l’investigatore privato Antony Pellicano e Michael Jackson in una suite del Wetwood Marquis Hotel il 4 agosto del 1993.
In quell’incontro Evan Chandler tira fuori e legge una lettera che il dottor Mathis Abram, uno psichiatra di Beverly Hills, aveva inviato al suo avvocato Rothman. Nelle lettera si parlava di “molestie sessuali”.
Fondamentale la testimonianza, ancora una volta, dell’investigatore privato Pellicano che afferma che nel corso della lettura della lettera, arrivati al punto delle “molestie sessuali” il piccolo Giordan Chandler guardò Michael Jackson negli occhi quasi spaventato e quasi a voler dire di non avre detto niente di tutto quello che veniva affermato nella lettera.
L’incontro si interruppe bruscamente e mentre usciva dalla suite, Evan Chandler, puntando il dito contro Michale Jackson affermò : ” Ti rovinerò”.
La sera stessa di quell’incontro ce ne fu un altro ancora più significativo per svelare le vere intenzioni di Evan Chandler.
L’investigatore privato Antiny Pellicano si incontra nello studio dell’avvocato Rhotman con Evan Chandler quella stessa sera : è proprio in quell’occasione che il legale presenta la richiesta del suo cliente . Ben 20.000.000 di dollari.
Per qualche giorno gli incontri si susseguono con offerte e contro offerte da entrambi le parti. L’avvocato di Chandler offre perfino la richiesta di un contratto per tre film.
Queste trattative, le registrazioni telefoniche e le modalità con cui sono avvenute sarebbero bastate a chiunque, compreso qualche giornlista frettoloso e poco incline ad amare la figura di Jackson, a capire che la popstar americana si trovava di fronte alla più colossale delle montature e ad una vera e prorpia estorsione.
 
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~ annie_Jo
view post Posted on 10/1/2011, 17:28




mi ha emozionato :'/
negativamente però....pensare quante persone schifose ci sono e tutte lì pronte ad attaccare Michael.
 
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CR!$T!N@
view post Posted on 10/1/2011, 18:54




purtroppo di gente di merda ce n'è fin troppa -__-"
 
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view post Posted on 11/1/2011, 14:49

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